Nel territorio del comune di Calatafimi-Segesta, alle pendici del Monte Barbaro, si trovano le vestigia di Segesta, antica città già abitata nel IX secolo a.c., e molto probabilmente fondata dagli Elimi, un popolo di origine anatolica, stabilitosi in Sicilia. Segesta fu uno dei centri più importanti del Mediterraneo ed ebbe una storia molto movimentata: distrutta una prima volta, fu ricostruita, poi subì di nuovo la distruzione da parte dei Vandali nel V secolo, e mai più ricostruita come prima. Rimase solo un piccolo insediamento, che diventò il centro di un piccolo borgo medievale, e le ultime notizie riportate su Segesta risalgono a metà del 1500.
L’area dove è situata la città vecchia offre un ambiente aspro e incontaminato, dove dominano la natura selvaggia e affascinanti silenzi, che da soli meriterebbero una visita in questo misterioso scorcio di Sicilia. Un interesse notevole è rappresentato dal parco archeologico, uno dei più importanti al mondo, perché contiene numerosi reperti molto ben conservati.
Quest’area archeologica, che comprende 12 siti visitabili, è da tempo al centro dell’attenzione perché l’avanzamento degli studi e delle ricerche continua a riservare sorprese di grande interesse scientifico e antropologico. Gli ultimi scavi hanno portato alla luce l’esistenza di un castello e di una moschea risalente al periodo musulmano, e anche di una chiesa, la cui fondazione e datata 1442. Nel sito è presente il Santuario di contrada Mango, risalente al VI-V secolo a.c., nella cui area sono stati ritrovati reperti molto interessanti, come una lastra di pietra con un portale rastremato inciso, con architrave a “gola egizia” , decorazione di tipo orientale, che conferma l’origine delle popolazioni che abitarono la zona.
Una delle strutture più importanti all’interno del parco è il tempio di Segesta, considerato uno dei più interessanti della Magna Grecia. Dal tempio, inoltre, si può godere una bellissima vista sul golfo di Castellammare.
Il tempio di Segesta
Il tempio di Segesta, pregevole esempio di architettura dorica, fu costruito alla fine del V secolo a.c. fuori dalle mura cittadine, su un colle situato in direzione ovest. Il tempio, il cui progetto, secondo gli studiosi, è di un architetto ateniese, è anche chiamato “Tempio Grande” e ha una struttura tipica con portico circondato da colonne, presenti in numero diverso sui lati del monumento.
Chi visita il tempio può contemplare il colonnato quadrangolare con architravi, fregi e cornici in ottimo stato di conservazione. Questi elementi, pur mostrando proporzioni tipiche del periodo classico e dell’architettura greca, sono al centro della discussione fra gli esperti, perché in parte sfuggono alla classificazione storico-architettonica.
Il colonnato rappresenta uno degli esempi meglio conservati di questo tipo di struttura risalente al mondo greco. L’assenza invece di alcuni elementi architettonici nella parte interna del colonnato può far pensare a una struttura priva di copertura, la cui funzione era probabilmente di accogliere riti religiosi. Altri ritrovamenti degli anni ’80 hanno spinto gli archeologi a formulare ipotesi riguardo alla possibilità che il tempio non fosse mai stato completato, a causa di eventi bellici riguardanti Segesta e protratti per lungo tempo.
Il tempio di Segesta è stato oggetto di diversi restauri, primo dei quali operato dall’architetto Chenchi nel XVIII secolo.
Fu visitato da Goethe, nel suo viaggio in Italia, che così si espresse alla vista del tempio:
«La posizione del tempio è sorprendente: al sommo d’una vallata larga e lunga, in vetta a un colle isolato e tuttavia circondato da dirupi, esso domina una vasta prospettiva di terre.»
Questo importante monumento fu anche una delle mete del Grand Tour, un’iniziativa per viaggi culturali intrapresa dal XII secolo da membri dell’aristocrazia europea per espandere la loro conoscenza sui luoghi storici, che aveva l’Italia tra le mete più frequenti.
Come arrivare a Segesta
Ci sono diverse possibilità per raggiungere Segesta e il attrauo ente sito archeologico.
In auto. Da Palermo: Si percorre l’autostrada A29 da Palermo a Trapani, seguire poi le indicazioni per Calatafimi Segesta.
Da Trapani percorrere l’autostrada A29 direzione Palermo e imboccare l’uscita per Segesta.
In treno. Scendere alla fermata Segesta sulla linea ferroviaria Palermo-Trapani.
In autobus. Dal centro di Trapani ogni giorno partono diversi autobus, da piazza Ciaccio, che arrivano sia a Segesta sia alla città. Se si parte da Palermo, l’autobus si ferma proprio davanti all’entrata del parco archeologico.