Riserva Naturale dello Zingaro

La Riserva naturale orientata dello Zingaro è stata istituita nel 1981, ed è situata in uno dei pochi tratti della costa siciliana non percorsi da strade litoranee. Meravigliose spiagge lambite da un mare di cristallo, nascoste calette, rocce a strapiombo, si alternano in un paesaggio mediterraneo integro, dove centinaia di specie vegetali e animali convivono in un  ambiente naturale perfettamente conservato.  Il territorio, facente parte dei comuni di Castellammare del Golfo e di San Vito Lo Capo, ha un’area di circa 1700 ettari, è esteso lungo la costa per più di 7 km, e quest’oasi naturale è considerata una delle più belle zone protette italiane. 

Come raggiungere La Riserva naturale dello Zingaro

Ѐ possibile accedere alla Riserva dello Zingaro da due ingressi.

L’ingresso situato più a Nord è nel territorio di San Vito Lo Capo, raggiungibile da Palermo con l’E90 fino a Castellamare del Golfo e poi la SS187 e la SP16. Da Trapani, percorrere le SP 20 e 18 e quindi la SP 16 che porta direttamente a San Vito.  Partendo dal paese, la direzione da percorrere è verso la Tonnara del Secco, dove si troveranno le segnalazioni per l’accesso.

L’ingresso Sud, invece, è nel territorio di Castellammare del Golfo, che si raggiunge da Palermo con l’E90, e da Trapani tramite la SS187. Da qui si percorre la SP63 fino a Scopello, dove si parcheggia l’auto per entrare nella Riserva. Gli orari d’ingresso alla Riserva naturale dello Zingaro sono dalle 7 alle 19.30 d’estate e dalle 8 alle 16.00 d’inverno, e il biglietto d’ingresso costa 5 euro.

Perché la Riserva naturale dello Zingaro ha questo nome?

Nel cuore della Riserva è presente la Contrada della Disa, che dà il nome anche a una suggestiva caletta.

Questa luogo anticamente era tradizionalmente chiamato “Zingaro”( la cu radice etimologica sta nella parola greca “athiganos”, che significa “intoccabile). La Contrada della Disa, era in passato tradizionalmente chiamata Zingaro. La Riserva ha preso la sua attuale denominazione proprio da questo luogo.

Cosa vedere e fare alla Riserva naturale dello Zingaro

C’è molto da fare e vedere in questo bellissimo paradiso naturale. Per visitare la Riserva dello Zingaro a piedi sono disponibili tre sentieri molto ben curati. Uno di questi, il più battuto dai turisti, si sviluppa lungo la costa da un lato all’altro della Riserva ed è facilmente percorribile da tutti, poiché non presenta particolari difficoltà. Un altro sentiero, di mezza costa, si snoda lungo una linea spezzata dal litorale alla sommità dei rilievi. L’ultimo, il sentiero alto, è destinato a chi è allenato, data la pendenza nell’aspro territorio, e attraversa completamente la Riserva dello Zingaro. Il suo percorso sale a scende lungo il territorio dalla costa alle cime delle montagne, dove svetta il Monte Speziale con i suoi 913 metri. 

La vegetazione della Riserva è costituita da tipici ecosistemi mediterranei, fra i quali, lungo la costa, zone a gariga nana e macchia bassa, mentre nell’interno troviamo ancora i  residui dell’antica foresta mediterranea, insieme ad aree a prateria. Numerosi endemismi fanno parte delle associazioni vegetali della Riserva, tra i quali spicca il rarissimo Limonio di Todaro (Limonium todarum). La fauna è altrettanto interessante e varia, rappresentata da molte specie di mammiferi, rettili, insetti e uccelli, trai quali maestosi rapaci come l’Aquila del Bonelli. Lungo la costa, la presenza dei tipici trottoir a vermeti, strutture molto importanti sotto il profilo ecologico, dona alla zona rocciosa a contatto con l’acqua un aspetto caratteristico e inusuale dal grande fascino.

Nella Riserva dello Zingaro è da notare la presenza di molte grotte, sia terrestri che marine. Fra le più visitate, dove ci si addentra solo con una guida esperta, troviamo la Grotta del Sughero, la Grotta dell’Uzzo, quella del “Porco” e , sul Monte Speziale, la grotta omonima. In queste grotte troviamo concrezioni calcaree molto caratteristiche, con pinnacoli alti più di 10, la presenza di molti laghetti, e anche testimonianze della presenza di esseri umani del paleolitico superiore. Lungo la costa numerose sono le grotte a pelo d’acqua, come la Grotta dell’Uzzo, la Grotta di Cala Marinella, la Grotta della Capreria e molte altre.

La Riserva naturale dello Zingaro ospita diversi musei, a temi diversi, e che offrono la possibilità di conoscere meglio lo sviluppo del rapporto tra l’uomo e la natura di questo lembo di terra siciliana.

Il Museo delle Attività Marinare racconta la storia della pesca e della lavorazione del tonno rosso, importantissima risorsa alimentare, che era pescato con le tonnare. Il Museo della Civiltà Contadina espone oggetti e testimonianze che riguardano la terra e il suo utilizzo sia per le coltivazioni, sia per allevare il bestiame. Nel Museo dell’intreccio è possibile ammirare i maestri intrecciatori che creano le loro opere con le fibre vegetali, come si usava fare  nell’antica vita contadina. Il Museo della Manna, situato in una grotta, ci descrive la lavorazione per l’estrazione della manna dal frassino. Il Museo Naturalistico si trova vicino all’ingresso Sud, e illustra la flora e fauna della Riserva con una serie di pannelli fotografici e con riproduzioni di animali.

Se dal sentiero di mezza costa si prosegue salendo per 2 Km, è possibile immergersi in un’atmosfera d’altri tempi nel Borgo di Cusenza, un antico agglomerato rurale, che nel dialetto locale è chiamato Bagghiu di l’Acci.  Casette e muretti di pietra avvolti nel silenzio, in una posizione che domina la vallata con la distesa del mare all’orizzonte, creano un’atmosfera unica e avvolgente che affascina chiunque si rechi in questo luogo. Il borgo antico era abitato da una popolazione che si auto sosteneva coltivando cereali selvatici e allevando bestiame come maiali e pollame, cacciava conigli e si procurava cibo anche dal mare.